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Opinionista Politico.



30
Ott
2007

Ma che vuole Loreto Maragoni?


Loreto Maragoni morde il freno, vuole il rimpasto, vuole la lottizzazione Sisto, si esibisce in dure requisitorie e sbraita perfino contro la sua stessa maggioranza, della quale fino ad ora ha avvallato ogni nefandezza. Sconcertante ed improvviso rigurgito di coscienza? Impensabile. Accusa gli assessori di inefficienza per -“scarsa produzione di idee”- parole sue, incredibile, ma che richiedono una doverosa precisazione, poiché l'accusa è tanto sbagliata nella sostanza quanto ingiusta nei contenuti. Per produrre qualcosa, sia pure solo idee, occorrono mezzi, mezzi che attualmente non sono a disposizione della Giunta Nardi.
Comunque sia, il fatto ha spiazzato il dottore, ma non il ragioniere, perché quando il piccolo parla, il grande ha già parlato. Allora la domanda da porsi è: dove vuole arrivare l' “avvisato” city manager? Voci di Palazzo lo vogliono pentito nell'attuale ruolo, tanto che nei corridoi si sussurra l'inquietante parola “dimissioni”. E dimissioni ci vorrebbero, dal Comune, dalla scena politica, da Terracina, se si avesse pudore. Ma non è il caso dell'indagato direttore generale, che, a detta dei bene informati, pare stia attraversando una crisi d'astinenza da assessorato, e mentre a Simonelli balla la poltrona da contabile sotto il sedere, a Sacchetti è venuta la febbre gialla.   Se tali supposizioni divenissero blasfema realtà, ci sarebbe da chiedersi: a) - perché mai rinunciare ad uno stipendio da 5.000 euro e optare per uno da 1.300? - b) se il bel Giuliano prende il posto di Simonelli che si trasferisce nella stanza di Sacchetti, che fine farà il povero Luigino? - c) e alla sottopagata segretaria personale del direttore generale vogliamo pensare? Insomma un bel rompicapo.
Per quanto riguarda l'attuale assessore ai trasporti, voci accreditate lo vogliono inviso al gran capo che lo accusa di pensare con la sua testa. Tale accusa mi appare priva di fondamento, ma è notorio che a pensar male si indovina, per cui ipotizzo un futuro in cui la Giunta dovrà privarsi del prezioso contributo del riccioluto rappresentante dei bucolici elettori de La Fiora. Del resto, chi più di Masci è accreditato per l'assessorato alle finanze? Grazie ad un sindaco distratto e troppo impegnato a gemellarsi, Masci ha imperversato nella finanza pubblica per cinque anni, raggiungendo risultati impensabili per chiunque. Ha portato il debito pubblico da 50 a 120 milioni di euro, ed è riuscito a mandare all'asta il patrimonio pubblico: volete mettere? Non basta, notizie dell'ultima ora, confermano che dalla direzione generale opta per l'assessorato con il nobile scopo di far risparmiare ai contribuenti 3.700 euri (con la “i” perché sono tanti ) al mese. Ma perché ridete?
Bando agli scherzi, c’è una piccola possibilità che questo miserevole spettacolo ci venga evitato. Già il 3 ottobre il Prefetto inviò una nota di sollecito al Consiglio comunale per la mancata presentazione in tempo utile degli equilibri di bilancio, e continuando di questo passo, non gli mancheranno sicuramente le occasioni per scioglierlo davvero.

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