30
Ott
2007
Un Consiglio comunale da vergogna
Tocca al sempiterno “ripescato” Golfieri, impersonare il trinariciuto (grandiosa immagine creata dal Guareschi), e leggere il “contrordine compagni, si applica l'art. 39!”
Una vergogna questo Consiglio voluto dall'opposizione e “suggerito” anche dal Prefetto, tanto che dalla sala qualcuno li apostrofa per nome: - “buffoni!” -. Il sindaco risponde con la signorilità che tutti gli riconoscono: - “ma vaffanculo!” -.
Intanto il trinariciuto non demorde, e con una faccia da prologo della rivoluzione di ottobre sillaba l'anatema: - “..da questa sera, in quest'aula torna la politica!” -. Corbezzoli, è l'ora delle decisioni irrevocabili, ma quando a dirlo è un democristiano vecchia maniera, il primo a non crederci è proprio lui, indi si siede e si vede che si è proprio piaciuto.
Ma si può dare credibilità ad una maggioranza che sforna macchiette manco fosse una compagnia di giro? E poi parlano di deriva dell'antipolitica e di populismo. Non hanno la forza delle idee ed impongono la forza del numero, privano il Consiglio comunale delle sue prerogative e parlano di democrazia e di servizio. Mazzucco arriva ad evocare la Birmania, ma il paragone non regge, perché lì fanno sul serio, mentre da noi si recita l'opera buffa, capocomico cronometrista il Presidente del Consiglio, che orologio alla mano contava i secondi agli interventi dell'opposizione.
Che pagliacciata! Sopresa con le mani ancora sporche di marmellata, una maggioranza pavida e spaurita si è nascosta sotto il letto: ridicolo, ridicolo e patetico.
Quel numeretto ha abrogato la democrazia, insultato i cittadini, schiaffeggiato il Prefetto. E se pensano di cavarsela così, vuol dire che non hanno la più pallida idea di cosa sia e cosa voglia questa città del cui infausto esecutivo fanno parte. Questi smidollati rappresentanti del popolo che bivaccano a Palazzo sono ormai senza veli, e tutti possono vederli per quel che sono: arroganti, pavidi, sciocchi. Arroganti al punto da sfidare il Prefetto, ma paurosi di affrontare una realtà ormai manifesta: cosa c'è ancora da nascondere sul caso “easy park” che ogni terracinese già non sappia? Arroganza e paura sono un brutto binomio che combinato genera stupidità, poiché tutto sommato era meglio lasciar “sfogare” l'opposizione e dare soddisfazione ai cittadini. Ora gli organi di informazione punteranno ancor più i riflettori sull'affare Ital Telecom, e questa volta, sarà difficile che cali il buio sulla faccenda. Al flusso dell'indignazione non seguirà un riflusso di pari intensità, ed il saldo non sarà zero come la loro azione amministrativa.
È il nostro autunno caldo, che potrebbe finalmente liberarci del pattume che ha invaso il Palazzo e il cui tanfo è ormai insopportabile. Inutilmente la scassata elite di potere che tiene in pugno Terracina si metterà in moto affinché la situazione prenda una direzione a lei conveniente, perché i cittadini sono stanchi, e si stanno riappropriando della politica, e quel “vaffanculo” lanciato d'istinto da un sindaco furibondo, avrà una risposta altrettanto istintiva: “…ma vacci tu e tutta la tua troupe” !