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Opinionista Politico.



24
Nov
2007

C’è una Terracina che aspetta qualche cosa


L'attuale cornice è stata purtroppo, disegnata da noi, con la fiducia concessa a personaggi impresentabili come amministratori, ad un sindaco che non è andato più in là di Recchia, e che non ha coscienza di come il cittadino abbia esigenze insopprimibili e irrinunciabili in tempo reale.

Dopo sei anni e passa, siamo ancora in pieno processo di transizione dalla vecchia Amministrazione di centro sinistra, e non si è individuato un progetto, una linea guida, che indichi l'obiettivo da raggiungere, mentre la città ha bisogno di un disegno politico ampio, di una gestione seria, ordinata, diretta a valorizzare tutte le risorse di cui disponiamo, patrimoniali, storiche e geografiche, sicuramente, ma soprattutto umane. Occorre quindi slancio morale e sociale, oltre che politico, per riuscire nel progetto di svolta e rinnovamento, tramite un Sindaco di polso, degno di essere chiamato tale, che senza promettere il Paradiso in terra, dia il massimo di se e pretenda lo stesso dai suoi assessori.

Numerose sono le Associazioni civiche in città partorite dalla carenza di una politica di gestione utile. Queste associazioni potrebbero essere il punto di partenza di una nuova fase, se sinergicamente, senza prevenzioni ed ideologie, si muovessero nella stessa direzione. Il momento è questo, perché numerosissimi sono i cittadini che non si riconoscono in questi politici da circo, e chiedono una classe dirigente non arrogante che non lasci sospetti a interessi di parte o personali.

Esiste dunque una Terracina che aspetta qualche cosa, ma che l'avrà solo se saprà scommettere sul nuovo. Un nuovo capace di realizzare un vero processo di modernizzazione, di recuperare il senso morale della politica arginando l'arroganza, e facendo rinascere l'orgoglio di appartenere a questa città. E dove è da cercare questo nuovo, se non tra coloro che sono stati sempre avversati da politici e burocrati, perché la lungimiranza delle loro idee risulterebbe devastante per la conservazione e le rendite di posizione? Personaggi come il sottoscritto, e non sono il solo, saranno sempre avversati dai vari Nardi e Masci, che hanno tutto l’interesse a tenere basso il valore dell’offerta in giro, affinché non venga minacciato il loro regno e non sia dimostrata la loro inutilità. Ma se vogliamo un Comune che abbia sotto controllo il territorio, che affianchi e supporti il cittadino, che smantelli un burocratismo oppressivo e prenda a pedate despota e fannulloni, sono costoro che gli elettori devono finalmente decidersi a votare. È così che si rafforzano le istituzioni, attraverso uomini e donne che mirino al miglioramento della qualità della vita dei cittadini, e dopo tutto, non sarebbe poi così difficile trionfare su questi mestieranti più che interessati della politica, perché se è vero che i collusi sono molti, è anche vero che gli onesti sono di più.

Che fare allora? La risposta non è semplice, ma addirittura semplicissima. Alle prossime amministrative, (con l’augurio per tutti noi, che Nardi e Masci tornino alle gioie familiari il più presto possibile, magari con una spintarella della Corte dei Conti e della Magistratura), mettere da parte gli ideali che vanno riservati per la politica nazionale, e concentrare il voto su una forza cittadina formata da persone di buon senso che sapranno catalizzare intelligenza ed energie alla riqualificazione urbanistica della città, al riassetto del territorio e al miglioramento qualitativo del vivere a Terracina. Non è pensabile che una città come la nostra, debba essere priva di quei servizi che la rendano agevole nel vivere quotidiano ed appetibile sul piano turistico.


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