Gių le mani dalla marina
Quando la situazione mi è stata esposta, il primo impulso è stato di guardarmi intorno per cercare di individuare le telecamere di “Scherzi a parte”. Poi, purtroppo, ho dovuto prendere atto che nessuno stava prendendomi in giro, era proprio tutto vero, dinanzi a me si palesava uno dei più devastanti effetti della chiusura dei manicomi.
In un’area, dove è sufficiente una picconata per vedere affiorare reperti dell’epoca romana, vorrebbero erigere una mostruosità di venti piani che gareggi con il simbolo di Terracina: Pisco Montano.
Quale eccelsa mente abbia potuto partorire un’idiozia simile non ha importanza, ciò che deve preoccupare è che qualcuno dell’amministrazione, viste le nefandezze alle quali assistiamo da anni, può anche prenderla in considerazione.
Non è che a Terracina non si debbano costruire grattacieli, ma non in quell’area, che deve essere ristrutturata e rivalutata da ben altro progetto che ne esalti la bellezza ed i valori storici in essa contenuti. La marina richiede respiro, predilige ampiezza di vedute e non va deturpata da chi soffre di quella malattia che i romani chiamavano “horror vacui”, paura degli spazi vuoti.
Che i venti piani vengano eretti alla “Capanne”, magari nel bel mezzo di un “Centro direzionale”, ma si lasci in pace il taglio traianeo e relativo contorno: è un consiglio per progettisti ed investitori. Perché se anche l’amministrazione, nella sua nota scelleratezza dovesse recepire un simile progetto, e quand’anche fosse approvato dalla Regione o da Berlusconi in persona, non ci sarà terracinese che non si metterebbe di traverso: garantito.
Germano Bersani