Carte alla mano
Con un'incredibile sequenza di scelte scellerate, questo esecutivo ha finito con il togliere ai terracinesi quel minimo di vivibilità e di sicurezza che era rimasta, dando così il via al sorgere di vero e proprio movimento anti Nardi/Masci. Decisioni che hanno favorito pochi a scapito dei molti che non hanno voce, una politica che sfugge i problemi ed incrementa le spese, che chiede sempre più soldi in cambio di nulla, sono state le giuste premesse per fare insorgere intere zone della città, come le cronache hanno registrato.
Masci, Meneghello, Pecchia, Sacchetti, nelle loro rispettive mansioni, sono additati come i principali responsabili di una debacle che nella rovina coinvolge l'intero centrodestra: non producono riforme, non espletano servizi, non erigono strutture, esercitano solo potere. L'epopea della Cdl a Terracina rischia di concludersi nel modo peggiore, con una lenta e graduale implosione, in una sequenza dove sono sottolineate in rosso tanti episodi tra loro collegati: le discussioni e le diffidenze che hanno caratterizzato la riproposizione del sindaco, le conseguenze disastrose ereditate dalla sua prima esperienza di governo, la sudditanza politica dello stesso nei confronti del PRI, e per ultimo, ma non certo per importanza, le attenzioni che Magistratura e Corte dei Conti stanno riservando a figure di primo piano e alla loro “pratica del potere”. Segni di una crisi profonda che ha colpito il “sistema Terracina”, e che pesa non poco, sulle scelte degli elettori, con le loro culture, i loro bacini sociali, i loro interessi.
Ricordate ? - “Non sono più disposto ad accettare alcuna forma di linciaggio da qualsiasi parte provenga” - sono le parole pronunciate dal sindaco in una conferenza stampa convocata a sorpresa la mattina di martedì 14 agosto sulle nebulose vicende dell'easy park. In quella sede ha anche chiarito che Masci e gli altri indagati sarebbero restati al loro posto poiché “essere indagati non vuol dire essere colpevoli”, ed ha concluso dicendo che d'ora in avanti ogni accusa dovrà essere provata “carte alla mano”.
Incredibile, da rimanere esterrefatti. L'unico “linciaggio” palesemente ancora in atto, è quello dell'amministrazione ai danni della città, e “carte alla mano” che provi lui il contrario. Sempre “carte alla mano” cominci anche a spiegare come sono stati spesi nei suoi sei anni di gestione, circa centoquaranta miliardi delle vecchie lire, a fronte di servizi scadenti, manutenzione inesistente e nessuna vera nuova struttura edificata. Per quanto riguarda gli indagati poi, è una questione di onore e di rispetto per gli amministrati. Essere indagati, vuol dire comunque “essere coinvolti fino a prova contraria” e, una persona che ha onore, dignità, ed onestà intellettuale, si dimette o perlomeno si auto sospende in attesa che la giustizia faccia luce sui fatti. Personaggi di ben altro spessore ne hanno già dato esempio a livello nazionale, ma evidentemente Masci è superiore a queste cose, e può dare lezioni di correttezza a tutti, soprattutto quando si tratta di assunzioni. Ma che faccia tosta: gli stamperei il mio “43” su quel sederone da burocrate in maniera tale che non riuscirebbe a sedersi per un mese.
Sulla vicenda dell'easy park, non entro nel merito, alla magistratura il compito di appurare la verità; ma per quanto mi riguarda, sindaco e city manager, che rifiutano di vedere come l’avversione dei cittadini verso di loro sia cresciuta in maniera esponenziale raggiungendo livelli preoccupanti, non possono dare lezioni di cor-rettezza a nessuno, oltre che di capacità. Se il “sistema Terracina” è precipitato a tal punto che la città è in stato d'inferiorità rispetto alle altre nella Provincia, loro ne sono i responsabili. Ed è proprio a causa di una leadership debole, e per assenza di una politica economica producente ed accorta, che siamo costretti a sopportare i richiami della Corte dei Conti. Sotto la spinta di assessorati che non riescono neppure a mettere oggettivamente a fuoco i problemi, tanto meno ad affrontarli con soluzioni opportune, si è creato un debito pubblico spaventoso, in una cornice di irresponsabilità che perpetra una politica che scoraggia ogni iniziativa.
Proprio la politica mediocre è il grande malanno che rende disperata la situazione di Terracina, una politica caratterizzata da compromissioni e contraddizioni, tesa ad affermare il potere personale dei suoi protagonisti in contrasto con il principio del “servizio”. La cura può essere una ed una sola: lo scioglimento di questo Consiglio incapace, in malafede, pericoloso, ed una rottura vera e propria con il passato, senza la quale una resurrezione appare utopia.