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Opinionista Politico.



27
Nov
2007

Chi č disposto a vendersi l’anima per il dottore ed il ragioniere?


Stefano Nardi e Giuliano Masci, politici di professione, ed a tempo perso rispettivamente anatomopatologo e ragioniere, sono oggi, e non senza motivo, le persone più impopolari di Terracina. Ciò accade, perché posizionati al vertice della piramide amministrativa, è su di loro che si abbattono gli strali del popolo deluso.

Eppure in tutto ciò c'è una nota stonata, una sorta di ingiustizia, poiché ancora più responsabili dell'attuale situazione non sono loro, bensì i consiglieri. Sono costoro infatti, che non adempiono al loro mandato, rei di non espletare le funzioni ed il ruolo per il quale sono stati demandati. In fin dei conti, sindaco ed assessori propongono, ma spetta a loro vagliare la qualità delle proposte e conseguentemente approvare o bocciare. Non a caso la legislazione in materia dà facoltà al sindaco di sollevare dall'incarico, ipso facto, qualsivoglia assessore, ma gli impone di “subire” il voto espresso dal consigliere.

Ecco quindi l'importanza della scelta in tempo di urne. Demandare a rappresentarci soggetti inesperti o culturalmente impreparati è sicura premessa di cattiva amministrazione. Infatti, coloro che siedono in Consiglio, non vi sono di certo approdati per speciali meriti politici o civili, con il risultato che sostengono a testa bassa un governo che nessuno vuole più. Il loro ruolo è ribaltato, da arbitri e giudici, a meri esecutori di ordini. Invece di essere interpreti e portavoce del sentimento popolare non recepito da sindaco ed assessori, si limitano ad approvare acriticamente e supinamente tutto ciò che viene loro imposto. Per fortuna in città, rispetto ad un anno fa, il clima è completamente cambiato. La popolarità di Masci e Nardi è in caduta libera, e gli assessori sono ammantati dal discredito, accusati di inadeguatezza e di clientelismo. Un coro unanime chiede di chiudere un capitolo infausto per la storia di Terracina.

In questo periodo certamente drammatico, i consiglieri di maggioranza, se avessero coscienza del disastro a cui stanno portando al città, avrebbero un'occasione straordinaria per riscattarsi agli occhi dei cittadini e contemporaneamente rendere un grande servizio a Terracina: bocciare questo governo alla prima votazione importante! Nessuno li vedrebbe come dei traditori, bensì come salvatori della patria. Come persone responsabili che hanno come stella polare il bene della città, e come obiettivo primario aiutarla ad uscire dal tunnel liberandola da un'Amministrazione ormai invisa anche a coloro che l'hanno votata. Prenderebbero non due, ma addirittura tre piccioni con una fava: con il primo loro vero atto politico dimostrerebbero finalmente la loro utilità, entrerebbero nella storia e si metterebbero a posto con le relative coscienze; senza contare che così facendo allungherebbero sicuramente la loro vita politica.

Ma da quel che ci è dato di vedere, tutto ciò non avverrà, per cui spetta alle associazioni, ai comitati spontanei, ai cittadini, farsi interpreti degli umori dell'opinione pubblica ed adempiere al compito e assolvere quella funzione per la quale sono stati votati i consiglieri, e schiacciare il bottone rosso per questo sciagurato esecutivo. Trattenere disperatamente ciò che è destinato al tramonto è inutile e malinconico, meglio affrettarne l'epilogo piuttosto che prolungare una preconizzata agonia di una Giunta senza anima in evidente processo di decomposizione. E, a proposito di anima, quando sarà il momento, sono proprio curioso di vedere in quanti saranno disposti a vendersela pur di mantenere in piedi il dottore ed il ragioniere


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